Personaggi
Luisa
Sergio
La scena avviene in un appartamento a Roma nel 1998. Una valigia vecchia e’ vicino alla porta.
Luisa: Ora o mai più!
Sergio: Perche’ “ora o mai più”.
Luisa: Perche’, perche’, perche’… con te, dev’esserci sempre un perche’.
Sergio: Certo, sono appena arrivato e hai detto: “ora o mai più”.
Luisa: Te lo spieghero’ per l’ultima volta. Ora mi dici dove sei stato per due
mesi, o non metterai mai più piede in casa mia.
Sergio: E’ difficile da raccontare.
Luisa: Spero proprio di no! Sono qui a casa da due mesi con due bambini e
nessuno sapeva dove fossi. Ero cosi’ nervosa e amareggiata che neanche il mio
specchio mi parlava più.
Sergio: Ricordi, sono sceso per comprare le sigarette dal tabaccaio. Sono
entrato li’ e subito mi sono ritrovato all’Hotel La Fenice et des Artistes a Venezia.
Luisa: (incredula) Davvero?
Sergio: Si. E allora ho attraversato la porta dell’hotel e mi sono ritrovato nel
Campiello della Fenice. E non potrai mai immaginare che cosa ho visto.
Luisa: Hai ragione, non posso proprio immaginare.
Sergio: Ho visto il mio nome su un annuncio del Teatro La Fenice. “Questa
sera, alle ore venti, il famoso pianista Sergio Rossini suonera’ i Concerti di
Mozart, N. 23 e N. 25.”
Luisa: Tu sai bene, marito mio, che non sei il solo Sergio Rossini al mondo.
Sergio: Lo so, ma c’era anche la mia fotografia.
Luisa: Questo mi dice che sognavi.
Sergio: Ma no, non sognavo. Quella notte ho suonato Mozart al pianoforte.
Sono stato fantastico secondo i giornali.
Luisa: Dunque mi vuoi far credere che hai suonato Mozart al pianoforte e, per
di più, ch’eri magnifico?
Sergio: Si, leggi la notizia sul giornale.
(Prende una busta dalla tasca, l’apre e legge.)
Sergio: (Leggendo) La notte scorsa abbiamo avuto il grande piacere di
ascoltare il maestro Sergio Rossini suonare Mozart. La sua intrepretazione e’
stata chiara come il cielo d’estate, luminosa come il sole, e pura come il cuore
d’una giovane donzella.
Luisa: Basta! Basta!
Sergio: (Leggendo) Il maestro Rossini partira’ domani per un giro delle citta’
principali d’Europa–Parigi, Berlino, Londra, e Vienna. Ci dispiace perderlo, ma e’ per il bene dell’Europa.
Venezia, 2 ottobre 1909
Luisa: E’ una bella storia, marito mio! Ma certamente lavoravi da due mesi su
questa storia. E dove hai trovato il giornale? L’hai stampato tu?
Sergio: Ecco l’ultima prova, cara Luisa mia–mille franchi d’oro, un piccolo
regalo del Primo Ministro Clemenceau a Parigi.
(Mette i soldi sul tavolo)
Luisa: (una pausa) Hai abbastanza sigarette per stasera?
L’Italo-Americano